Se da un lato la premier britannica Theresa May dava il via, con l’articolo 50, all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, il parlamento di Bruxelles progettava l’opportuna difensiva con un documento in 11 punti, con le linee guida per i negoziati, che saranno fissate definitivamente il 29 aprile dal Consiglio europeo. Nello schizzo di risoluzione sulla Brexit si legge che “ogni futuro accordo tra l’Unione Europea e il Regno Unito è condizionato al rispetto degli standard previsti dalla legislazione e dalle politiche UE, tra gli altri nei campi dell’ambiente e dei cambiamenti climatici”.
Tra i punti dell’atto emerge quello relativo alle eventuali dispute legali che dovessero emergere durante il periodo di transizione, per le quali si indica nella Corte europea di giustizia l’organismo deputato a dirimerle. Un passaggio che è applicabile al vasto ventaglio di ambiti coinvolti dal negoziato, tra cui anche le politiche ambientali.