L’inestimabile canzone classica napoletana, un intreccio di musica e poesia

CampaniaEventi e culturaMondo

Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo e Libero Bovio

 

Se c’è qualcosa per cui la città di Napoli è insostituibile ed inarrivabile è certamente la canzone classica napoletana che si è diffusa ed è divenuta famosa in tutto il mondo grazie ad autori ed interpreti encomiabili. E’ risaputo che i napoletani sono un popolo di poeti ed è per questo motivo che nel XV secolo, numerosi musicisti, ispiratosi ai cori napoletani, iniziarono a musicare quei versi componendo farse, frottole e ballate, e raccontando così la vita, il lavoro e i sentimenti popolari fino al Settecento.

Ma la vera rivoluzione è avvenuta nel 1835: Raffaele Sacco, storico ottico di via Domenico Capitelli, scrisse il testo della prima canzone napoletana e fece cantare tutta l’Italia e addirittura l’estero, Te voglio bene assaje, che presentò alla Festa di Piedrigrotta, storico concorso annuale canoro partenopeo. Per il patriota Settembrini, recluso nel carcere di Santa Maria Apparente nel 1939, a Napoli tre cose furono belle: <le ferrovie, l’illuminazione a gas e Te voglio bene assai>. La Festa di Piedigrotta fu, dunque, l’occasione di lancio di quello che è diventato poi il repertorio napoletano, brani scritti nella cosidetta Epoca d’Oro della canzone napoletana, a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento.

Tra i maggiori autori l’indimenticabile poeta Libero Bovio che ha scritto Reginella, O Paese d’o sole e tante altre; Con Marechiaro, il grande Salvatore di Giacomo, invece, è come se avesse dipinto Posillipo ma è anche noto per ‘E spingule francese, canto popolare di Pomigliano d’Arco. Ferdinando Russo con Mamma mia che vuò sapè e Serenata a Pusilleco e E. A. Mario, già noto per La canzone del Piave, ha scritto per Napoli Santa Lucia Luntana, interpretata dagli immensi Enrico Caruso, Beniamino Gigli e Francesco Albanese; Domenico Modugno con Io mammeta e tu e Lazzarella, in collaborazione con Pazzaglia.

E O’ sole mio? Impensabile che alla Festa di Piedigrotta si piazzò al secondo posto! Gli autori sono gli sconosciuti Capurro e di Capua, ma il brano è uno dei più famosi al mondo. Ed inoltre, come non citare Scalinatella di Enzo Bonagura e Funiculì Funiculà di Peppino Turco e Luigi Denza. Infine ‘Na Bruna, canzone intoccabile di Napoli, cantata da Sergio Bruni, Torna e Surriento di Ernesto e Giambattista De Curtis, magistralmente interpretata da Claudio Villa, e Caruso dell’indimenticabile Lucio Dalla, il cantautore napoletano nato a Bologna.

Autore

Tags: , , , ,

Potrebbero interessarti anche

Rapina alla posta di Marigliano. Presi banditi di Palma Campania e San Gennaro Vesuviano
Valeri “batte” il Napoli 3-1