“VESUVIO, COSMO E TEMPO” nelle opere di Luigi Franzese. Mercoledì 10 maggio 2023, dalle ore 12, l’inaugurazione della Mostra dell’artista vesuviano

Interverranno, con l'artista, il direttore generale Zuchtriegel, la direttrice Sodo, Raffaele De Luca, Teresa Bifulco e Raffaele Urraro.

“Vesuvio, Cosmo e Tempo” è il titolo dell’evento che si svolgerà Mercoledì 10 maggio 2023 dalle ore 12:00 nel sito archeologico “Villa Regina” a Boscoreale (NA), con il Patrocinio della Regione Campania, del Parco Archeologico di Pompei, del Parco Nazionale del Vesuvio, della Pro Loco Villa Regina e del “Il quaderno” edizioni.

Coordinati dal giornalista Lucio Canzanella, interverranno all’evento il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel; Annamaria Sodo, direttrice del sito Archeologico Villa Regina; Raffaele De Luca, commissario del Parco Nazionale del Vesuvio; Raffaele Urraro, saggista e storico letterario; Teresa Bifulco, associazione MAIA; Luigi Franzese, artista.

Per l’occasione sarà presentato il saggio “La pittura di Luigi Franzese fra realismo positivo e materismo onirico” edito da “Il quaderno edizioni” e curato da Raffaele Urraro, saggista e critico letterario, da sempre sostenitore dell’arte di Franzese, a cui ha dedicato nel tempo articoli di stampa e testi critici.

La finalità dell’evento è creare uno scenario artistico – culturale – emozionale, attraverso la collocazione negli spazi di “Villa Regina” di alcune opere dell’artista Luigi Franzese, la cui ricerca ha come punti di riferimento la Materia-Natura, origine e finalità del tutto; il Vesuvio, quale espressione più prossima alle origini della Materia e la Vesuvianità, quale simbolo universale della materia e dello spirito delle passate civiltà ospitate dalla terra tanto cara all’artista.

Il Vesuvio per Franzese diventa un concetto polivalente, globale, cosmico, che si manifesta nella rappresentazione della Materia-Natura nella sua assoluta e universale totalità e nella elitaria rappresentazione del mondo che ci circonda.

L’artista riesce ad essere costantemente e simultaneamente classico e moderno: una sorta di processo di globalizzazione artistica, per cui, fondere in un unico momento il passato (Villa Regina), il presente (Luigi Franzese) e la storia (la Terra Vesuviana) si vivono emozioni immense.

Con la sua ricerca quarantennale, Franzese ha cercato di ricomporre il mosaico dell’arte universale frantumato dalle varie correnti artistiche createsi e create negli ultimi 150. La sua ricerca è incentrata tutta sulla materia-natura origine e finalità del tutto e sul Vesuvio quale espressione più prossima, per Franzese, al cuore della materia ed infatti scrive negli anni ‘80: “La Materia, la sua forza, la sua energia, capace di annullare il tempo e lo spazio e poi ricostruirli, mi affascina; il Vesuvio, che vedo ogni giorno, fra i cui sentieri mi inoltro alla ricerca di un silenzio e di un mistero che mi ricollegano alle radici più profonde della vita, da sempre mi accompagna dentro”. Trattasi, quindi, di una ricerca artistica molto particolare, ed è questo il motivo principale del progetto che si è inteso realizzare, ed infatti, proprio per la particolare ricerca artistica, intellettuali di chiara fama si sono espressi sull’arte di Franzese, tra questi Giulio Carlo Argan, che ha ammirato la finezza e la preziosità della sua arte; Filiberto Menna che ha sottolineato l’indubbia maturità e il contributo tutto particolare arrecato nel contesto di un ritorno della pittura; Franco Solmi ha evidenziato le ragioni della propria desiderante, ambigua modernità e Raffaello Biordi ha definito Franzese “novatore di grande interesse” degli ultimi 150 anni.

 

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Pubblicato il 8 Maggio 2023
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